Possiamo trasformare la parola psicologo, che certo ha anche una sua bellezza, in indagatore dei sogni, scopritore di territori, compagno di viaggio verso delle verità non superficiali?
E' certo indagatore, e forse anche costruttore insieme. Costruttore di vetrate che scoprono la bellezza degli spazi interiori. Certo dovrebbe essere incorruttibile e pacifico, flessibile e dinamico, tenero, ma fermo.
Dovrebbe avere lo sguardo limpido e la mano capace di reggere gli sprazzi dei cavalli delle interiorità.
Dovrebbe non avere mai paura, ma anche saper scomparire quando è necessario. Deve essere un grande cuoco che sa utilizzare ogni ingrediente. E certo, è anche tutto quello che dite voi, perché ogni possibilità ha la sua consapevolezza. Anche se non sappiamo bene cosa intendiamo con questa parola (psicologo), sappiamo bene che intendiamo il non imbroglio, il non fingere, il non tracimare, ma sappiamo anche che
di tutto, cioè anche di ogni consapevolezza, la migliore e la più attenta, noi esseri umani possiamo infrangere le cornici sbagliando. Meglio di tutto in questo è essere modesti. Se sbagliamo, può essere il credere troppo in noi o troppo poco. I sogni ci danno la misura migliore, e le cornici ineffabili, come luci che non possiamo neanche misurare, ci appaiono e scompaiono all'improvviso. Noi sappiamo sempre qualcosa e ignoriamo sempre qualcosa. C'è sempre quel margine di dolcezza ineffabile e di inaudita possibilità.
Gianfranco Draghi
mercoledì 28 gennaio 2015
c'è sempre quel margine di dolcezza ineffabile e di inaudita possibilità
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